La Terapia di Gruppo è una forma di psicoterapia in cui l’intervento clinico viene effettuato in un setting di gruppo.
Il gruppo è un vero e proprio strumento terapeutico contraddistinto da caratteristiche peculiari che favoriscono lo sviluppo di relazioni, la nascita di legami identificativi, la creazione di una cultura comune e potenti meccanismi trasformativi.
Più volte è stato sottolineato come il gruppo non sia la semplice somma degli individui che lo compongono, ma un contenitore che va oltre e assume forme e caratteristiche diverse dalle singole individualità di ciascun partecipante.
Esso offre la possibilità, attraverso esperienze guidate di condivisione, di superare vissuti di solitudine e di smarrimento, favorisce esperienze di cooperazione e di solidarietà, facilita l’apprendimento di abilità e di competenze sperimentabili nel gruppo stesso e trasferibili poi nella vita di tutti i giorni, favorisce la comprensione dei propri vissuti e dei propri stati emotivi attraverso il confronto con gli altri membri e la guida del terapeuta.
A prescindere dall’orientamento di base del gruppo terapeutico, alcune funzioni sono presenti in ciascuna esperienza di gruppo. Secondo Yalom, i fattori terapeutici generali validi per tutti gli approcci gruppali sono:
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universalità: il soggetto trae beneficio dal rendersi conto che il suo disagio, le sue difficoltà possono essere condivisi;
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acquisizione di nuove informazioni: la pluralità che caratterizza il gruppo è fonte, inevitabilmente, di notizie e chiarimenti sui problemi condivisi;
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instillazione di speranza: il farsi coraggio vicendevolmente mobilità l’ottimismo tra i partecipanti e la sensazione di potercela fare;
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altruismo: i partecipanti al gruppo sperimentano l’importante vissuto di essere non solo bisognosi ma anche competenti e in grado di soddisfare richieste altrui, attraverso le loro indicazioni o suggerimenti;
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sviluppo di tecniche di socializzazione: il gruppo svolge una fondamentale funzione di specchio. I partecipanti attraverso feedback e risposte aiutano e sono aiutati nell’acquisizione di una più accurata autopercezione. La nuova consapevolezza è alla base per un successivo cambiamento di interazione sociale;
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comportamento imitativo: ogni paziente ha la possibilità di osservare e prendere a modello gli aspetti positivi del comportamento degli altri partecipanti e del terapeuta;
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coesione di gruppo: i partecipanti sperimentano la sensazione che qualcosa di importante sta per avvenire all’interno di un contesto protetto e accogliente. La coesione di gruppo altro non è che la percezione dell’esistenza di un setting o un contenitore le cui “pareti” sono formate dai vari membri e dalla loro voglia di far parte del gruppo;
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catarsi: il contesto gruppale sviluppa la potenzialità liberatoria attraverso l’immedesimazione nell’altro e nelle sue problematiche;
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fattori esistenziali: non costituiscono di per sè un fattore di cambiamento ma una consapevolezza necessaria affinché gli eventi avversi della vita possano essere vissuti con meno drammaticità.
Il gruppo è luogo di contatto, sperimentazione e cambiamento: vivere in tale contesto i propri sentimenti, le proprie paure e difficoltà significa trovare uno spazio comune, un nuovo luogo di appartenenza e crescita.