Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

Specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo

 

Dott.ssa Benedetta Mulas

Via Mameli 49, Cagliari

Tel. +39 349 66 03 960

La connessione intestino-cervello: gli effetti delle emozioni sui disturbi gastrointestinali

Sei in: Raccolta di Articoli di Psicologia Psicoterapia


Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha fatto passi da gigante evidenziando, su base scientifica, l’importante correlazione tra il funzionamento dell’intestino e quella del cervello. È emerso quanto entrambi i sistemi si co-influenzano, andando talvolta a determinare stati emotivi che alterano il benessere individuale, fino a sfociare in vere e proprie patologie come quella dell’intestino irritabile.

Due sistemi, stesso codice

Frasi come l’invito a prendere “decisioni di pancia” fanno parte da anni del nostro linguaggio comune, eppure la letteratura scientifica non ha ancora raggiunto un risultato tale da definire in modo definitivo e univoco quanto la mente influenzi l’intestino e viceversa. Di base, lo stato dell’arte dimostra quanto esista una forte correlazione tra il sistema nervoso enterico, deputato al controllo dell’attività intestinale e il sistema nervoso centrale, responsabile dell’attività mentale. Alla base di tale associazione vi è la condivisione degli stessi mediatori neurochimici che permettono a ciascuno di noi di mediare le reazioni con l’ambiente esterno e dare vita a risposte funzionali ai vari stimoli, aspetto fortemente correlato al nostro funzionamento emotivo.
Nello specifico, l’intestino rappresenta un organo fondamentale per la nostra sopravvivenza, consentendoci di acquisire ed assorbire i nutrienti necessari a mantenere un equilibrio psicofisico ottimale per la nostra salute. Più precisamente, lo strato epiteliale intestinale che ricopre le pareti svolge una fondamentale funzione di filtraggio dei componenti utili e di scarto di quelli nocivi, assieme al microbiota intestinale.
Di conseguenza, una barriera funzionante ci aiuta a favorire uno scambio nutritivo funzionale, diversamente una barriera mal funzionante può provocare importanti squilibri in termini di malassorbimento di sostanze per noi fondamentali.
Alla luce del ruolo importante che tale organo riveste, si parla di intestino come secondo cervello in quanto dotato di un sistema nervoso autonomo, dotato di capacità di autoregolazione nel controllo degli stimoli autonoma ma, al contempo, deputata alla co-regolazione del nostro stato emotivo assieme all’attività neuronale tipica del cervello. Squilibri della flora batterica intestinale e del microbiota rappresentano un importante campanello di allarme in grado di attivare stati emotivi negativi di tipo ansioso e depressivo e viceversa, come evidenziato in molti disturbi quali la sindrome dell’intestino irritabile, le ulcere e addirittura un’ampia gamma di patologie neurodegenerative quali la sclerosi multipla.

Un processo dinamico: tra stress, emozioni e microbiota

La connessione intestino-cervello rappresenta pertanto un processo dinamico, in continua evoluzione, che influenza positivamente o negativamente il nostro stato di salute tanto a livello psichico quanto organico. Diversi studi dimostrano quanto i vissuti emotivi sono in grado di influire sul decorso di molte patologie intestinali quali la Sindrome del Colon Irritabile; al contempo tali condizioni cliniche che interessano l’intestino alterando la flora batterica possono indurre cambiamenti nel nostro modo di affrontare gli stressor quotidiani attraverso diverse sostanze infiammatorie. Più precisamente, il microbiota intestinale risente delle esperienze che viviamo e delle emozioni esperite; a livello organico ciò avviene per mezzo di organismi viventi nell’apparato intestinale che inviano neurotrasmettitori ed altre sostanze chimiche capaci di influenzare le emozioni, la memoria e, di conseguenza, il nostro modo di interpretare il mondo che ci circonda e di selezionare comportamenti sulla base di tale rappresentazione. Così come la percezione di forti emozioni negative appare connessa, a livello organico, alla produzione di maggiori quantità di cortisolo, anche definito l’ormone dello stress, la qualità della flora intestinale modifica le funzioni cerebrali attraverso specifici ormoni quali (ACTH e Cortisolo) e le citochine.
Al contempo l’asse mente-intestino è in grado di influenzare l’attivazione o l’inibizione del nostro sistema immunitario e del nervo vago; quest’ultimo, ad esempio, riveste un ruolo cruciale nel fornire risposte di difesa a stimoli esterni che interpretiamo come potenzialmente pericolosi, con effetti variegati connessi a manifestazioni tipiche dei sintomi che contraddistinguono i Disturbi d’Ansia.
Inoltre, numerosi studi scientifici hanno evidenziato il ruolo del rilascio di fattori quali la corticotropina (CRF) e differenti sostanze infiammatorie nell’iperalgesia gastrica, dimostrando tale connessione a livello scientifico che nel linguaggio comune definiamo un semplice “mal di stomaco” ma che, di fatto, può influenzare il decorso della cosiddetta gastrite nervosa.
A favore dell’esistenza di una forte connessione tra mente e intestino vi sono inoltre diverse ricerche che hanno sottolineato il ruolo di eventi potenzialmente stressanti vissuti durante le prime fasi di vita, in grado di influenzare il funzionamento del sistema immunitario, del comportamento e del microbiota. Una ricerca di Grenham e colleghi, inoltre, ha posto in luce quanto le modificazioni che interessano il microbiota intestinale siano in grado di influenzare il decorso di disturbi che coinvolgono il sistema nervoso centrale.
Alla luce di quanto detto sopra emerge quanto la netta distinzione tra mente e corpo sia da considerare ormai obsoleta, ribadendo l’importanza, talvolta assolutamente fondamentale, del lavoro di rete con professionisti diversi. Per questo motivo talvolta il lavoro psicoterapeutico può avvalersi della collaborazione di figure professionali differenziate; nel primo caso il lavoro può mirare non solo all’apprendimento di modalità di identificazione ed espressione emotiva più funzionali, ma anche all’insegnamento di tecniche che permettono al paziente di ristabilire l’omeostasi interna attraverso tecniche di rilassamento e consapevolezza.

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

La riproduzione anche parziale è vietata senza previa autorizzazione.

 

 

Richiedi una consulenza online

La consulenza online è gratuita.