Dott.ssa Benedetta Mulas
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L’ansia da separazione fa riferimento ad uno stadio dello sviluppo infantile durante il quale il bambino sperimenta ansia quando viene separato dalla principale figura che si prende cura di lui (in genere la madre).
Il periodo in cui questo accade normalmente è collocabile tra gli otto mesi e può durare fino ai quattordici mesi.
Nei bambini, la riluttanza a lasciare un genitore o un’altra persona di riferimento è il segnale che l’attaccamento tra bambino e “caregiver” è avvenuto. Essi stanno cominciando a comprendere che ogni oggetto (incluse le persone) che si trova nell’ambiente è diverso e permanente. Non possono ancora comprendere il concetto di tempo, tuttavia non sanno quando, e se, chi se ne sta andando tornerà.
I bambini, a questo stadio, stanno lottando tra i sentimenti di voler esplorare da soli e contemporaneamente di stare al sicuro sotto l’ala protettrice di un genitore o del caregiver.
Sebbene le ansie da separazione siano normali tra gli infanti o i bambini ai primi passi, non sono invece appropriate per fanciulli più grandi o adolescenti e potrebbero rappresentare sintomi del Disturbo d’Ansia da Separazione.
Per raggiungere la soglia diagnostica per questo disturbo, l’ansia o la paura deve causare stress o disagi di tipo sociale, scolastico, lavorativo e tali sintomi devono durare almeno un mese. I bambini con ansia da separazione possono letteralmente aggrapparsi ai propri genitori e avere difficoltà ad addormentarsi da soli durante la notte.
Quando si trovano soli, potrebbero mostrare terrore che i propri genitori siano stati coinvolti in un incidente o stiano male, o in ogni modo che l’abbiano abbandonato per sempre. Hanno bisogno di stare sempre vicini ai propri genitori o a casa e potrebbero avere difficoltà a frequentare la scuola o partecipare a un campeggio, stare a casa di amici o in una stanza da soli.
La paura della separazione può condurre a senso di vertigine, nausea o tachicardia.
L’ansia da separazione è spesso associata a sintomi della depressione, come tristezza, isolamento, apatia, difficoltà di concentrazione e paura che i propri familiari muoiano. Spesso soffrono di incubi o terrore durante la notte.
Il tasso di remissione del disturbo d’ansia da separazione è alto. Tuttavia, si alternano periodi in cui il disagio diventa più grave e periodi in cui diminuisce.
Talvolta, tale condizione può durare anche molti anni e diventare un precursore del disturbo da attacchi di panico con agorafobia. Gli individui adulti, che soffrono di tale disturbo, potrebbero avere difficoltà a spostarsi o sposarsi e, a loro volta, potrebbero essere terrorizzati dalla separazione dai loro stessi bambini e dal partner.
I sintomi e i modi in cui il Disturbo si manifesta sono i seguenti:
La causa del disturbo d’ansia da separazione non è conosciuta, sebbene alcuni fattori di rischio siano stati identificati. I genitori dei bambini che presentano tale disturbo sono fortemente invischiati.
Il disturbo potrebbe svilupparsi in seguito a un evento traumatico e stressante, come la morte o la malattia di un familiare o un trasferimento. Talvolta è presente in più familiari, ma il preciso ruolo della genetica o dei fattori ambientali non è ancora stato stabilito.
La remissione totale dell’ansia da separazione dipende dallo sviluppo di un adeguato senso di sicurezza e fiducia nelle persone che non fanno parte del nucleo familiare, nell’ambiente, e nel ritorno dei propri genitori dopo l’allontanamento.
Anche dopo che il bambino ha con successo superato questo stadio dello sviluppo, l’ansia da separazione potrebbe far ritorno durante periodi di stress. La maggior parte dei bambini sperimenteranno un qualche grado d’ansia quando si troveranno in situazioni poco familiari.
Quando i bambini si trovano in determinate situazioni (come l’ospedale), in cui sperimentano stress (come per la malattia o il dolore), ricercano il senso di sicurezza, la consolazione e la protezione dei propri genitori. Quando questi ultimi non possono essere presenti con il bambino in questo tipo di situazioni, il bambino sperimenta profondo disagio.
È utile, ove possibile, che il genitore accompagni il bambino durante le visite mediche o il trattamento. Qualora ciò non sia possibile, è utile una anteriore esposizione alla situazione.
Per i bambini più grandi, trattamenti efficaci possono comprendere sostegno psicologico e trattamento psicoterapeutico per il bambino e i propri genitori e sviluppo del cambiamento nelle tecniche educative.
Per i bambini più piccoli, esistono una serie di azioni che un genitore o il caregiver possono intraprendere.
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