Dott.ssa Benedetta Mulas
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Le teorie psicologiche attuali sono influenzate da modelli sviluppati negli anni passati come quelli derivanti dall’approccio freudiano. Uno dei contributi più apprezzati del padre della psicoanalisi è rappresentato da un importante modello di spiegazione del funzionamento mentale contenuto nella sua teoria della personalità, secondo Freud suddivisa in tre istanze principaliche corrispondono a Es, Io e Super Io.
Il contributo freudiano allo studio della psiche
In netto contrasto con la visione predominante dell’epoca, Freud sfidò l’approccio positivistico elaborando un modello della personalità ancora largamente condiviso. Mentre il positivismo ribadiva la capacità individuale di esercitare un controllo concreto su sé stessi e sull’ambiente esterno sorretto dalla sottesa abilità di comprendersi in prima persona, la teoria freudiana sottolineò la natura illusoria di tale convinzione a causa della presenza di processi mentali di cui l’uomo non è consapevole, alla base di comportamenti nettamente distinti dal pensiero conscio e dall’intenzionalità.
Il modello psicoanalitico offre una visione della mente umana che può essere graficamente rappresentata come un iceberg: mentre la corrente positivista si limitava alla sola punta, secondo il padre della psicoanalisi esiste una controparte che, in molti casi, assume un ruolo centrale nello sviluppo di situazioni di disagio e nell’emergere di sindromi di interesse clinico.
Tre componenti distinte ma con funzioni integrate
Freud ha avuto il merito di elaborare un modello in grado di spiegare il funzionamento della mente, suddividendo l’apparato psichico in tre istanze, ovvero tre componenti principali: Es, Io e Super Io. L’Es o l’Id è la componente responsabile dei processi di identificazione e soddisfazione dei bisogni più primitivi della persona, contrapposto al Super Io che rappresenta la coscienza e le sue sotto componenti di etica e morale. La terza istanza è definita Io e può essere identificata come una componente che fa da ponte tra le prime due espletando una funzione mediatrice. L’Io consente all’individuo di trovare un punto di equilibrio che gli permetta di soddisfare i bisogni istintivi da un lato e di rispondere efficacemente alle richieste etiche e morali dall’altro.
Con questo modello Freud ha provato a spiegare il potenziale dinamico ed evolutivo della mente umana. Secondo lo psicoanalista le tre istanze interagiscono in modo dinamico attivate da istinti innati ma, allo stesso tempo, sono soggette al potere trasformazionale del contesto esterno, di cui il Super Io rappresenta la componente fondamentale per adattarsi alle richieste dell’ambiente e al rispetto delle norme sociali.
In particolare il Super Io si costruisce attraverso la graduale interiorizzazione di regole e ideali trasmessi dall’ambiente esterno. Tale istanza è pertanto strettamente collegata con i ruoli e la rappresentazione della realtà veicolate dapprima nel contesto familiare e successivamente nel mondo e include la visione del bene e del male, i modelli di autorità, obblighi e divieti e gli esempi morali.
L’Es in quanto istanza libidinosa ne rappresenta l’istanza opposta e in buona parte nascosta alla coscienza umana. Gli stimoli attivati dall’Es comprendono istinti primordiali necessari alla sopravvivenza della specie come la fame e il sesso, ma anche sentimenti come l’odio e l’invidia: processi attivati a livello corporeo di cui l’Es rappresenta l’espressione psichica. Freud paragona tali componenti a dei veri e propri organi della psiche che permettono alla persona di percepire sensazioni spesso in modo del tutto inconscio. La loro azione è guidata dal principio del piacere che non conosce limiti, censura né regole morali e racchiude il bagaglio istintuale di cui ciascuno di noi è provvisto alla nascita ricco di energie pulsionali non organizzate.
L’Io si riconduce alla razionalità, al pensiero logico, al confronto e all’autocritica e possiede la funzione primaria di mediare i conflitti psicologici, ovvero interni alla persona, e sociali, originati dall’interazione tra istinti individuali e stimoli di natura sociale ed ambientale. Tale istanza è guidata dal principio di realtà e a differenza dell’Es il suo sviluppo è strettamente connesso alle influenze ambientali e allo stile educativo impartito dalle figure genitoriali. Consente di eseguire un’azione di giudizio e mediazione delle pulsioni da un lato e, dall’altro, dei meccanismi di censura e castrazione delle istanze vitali dell’Es operati dal Super Io.
È l’istanza più consapevole nel modello qui proposto, che opera attraverso azioni quali il muoversi arbitrariamente nel mondo, il ricordare, il pensare e il ricercare soluzioni razionali per il superamento dei conflitti quotidiani. L’Io racchiude anche i processi emotivi, il modo in cui ognuno di noi percepisce tali informazioni e regola le dinamiche affettive intra e interpersonali.
Iniziare un percorso psicoterapico può aiutare a far luce sul funzionamento di queste tre istanze e sui loro effetti nella vita quotidiana. L’obiettivo della psicoterapia è favorire il benessere individuale attraverso l’analisi di tali processi e della storia personale del paziente. Ad esempio, esperienze passate caratterizzate dall’abuso o dalla trascuratezza delle figure significative può portare il bambino a sviluppare l’idea che tutte le azioni messe in atto dal genitore vadano intese come una punizione, elemento che può causare il rafforzamento del Super Io. In altri casi la mancata espressione di istinti e bisogni primari può portare il bambino e successivamente l’adulto a costruire unIo poco strutturato e a dover affrontare scoppi di ira o azioni che sfuggono al controllo personale: situazioni che, come molte altre, possono essere superate con l’aiuto di uno psicoterapeuta.
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