Dott.ssa Benedetta Mulas
Via Mameli 49, Cagliari
Tel. +39 349 66 03 960
Alcuni celebri psicanalisti come Freud hanno posto l’accento sul concetto di bisogno e impulso, differenziando ciò che spinge la persona ad agire in modo consapevole o inconscio. Negli anni si sono susseguite numerose teorie tra cui spicca quella elaborata da Maslow, che identifica sei bisogni primari alla base del benessere personale, identificandoli sia sul piano individuale, sia su quellosociale.
L’importanza della motivazione: tra desiderio e spinta all’azione
Per comprendere meglio quanto la motivazione rivesta un ruolo cruciale nel raggiungimento dei nostri obiettivi di vita occorre innanzitutto comprendere il significato del termine. In psicologia la parola motivazione è impiegata come un grande contenitore che racchiude al suo interno l’insieme dei desideri e dei bisogni che spingono l’individuo ad agire per il loro soddisfacimento.
Quest’ultima si configura pertanto come una spinta all’azione, che può manifestarsi su diversi livelli di intensità e complessità determinati da due principali variabili: la percezione di autoefficacia e il nucleo ideale e valoriale della persona, elemento importante poiché agisce come una guida che orienta le risorse individuali.
La base di partenza che, nella vita di tutti i giorni, attiva la spinta motivazionale è la percezione di un bisogno, ovvero di una dissonanza tra lo stato attuale del soggetto e una situazione desiderata che, pertanto, si discosta dalla prima. È quanto avviene, ad esempio, nell’alimentazione: la percezione del disagio legato alla fame ci sprona a nutrirci e, di conseguenza, a ripristinare lo stato di benessere iniziale. Ciò accade per raggiungere diversi obiettivi e rappresenta il tema centrale del modello sviluppato da Maslow.
La visione gerarchica dei bisogni: dalle motivazioni primarie a livelli più complessi
La teoria di Maslow è tutt’ora ampiamente utilizzata in ambito psicologico e nel settore delle risorse umane, a testimonianza del ruolo cruciale che la motivazione riveste nell’esistenza individualein tutte le sue dimensioni. L’autore propone una visione dell’uomo come entità dinamica, attivata da diversi bisogni che agiscono in modo integrato, influenzando la persona nella sua totalità. Questi ultimi sono organizzati secondo una struttura gerarchica: la soddisfazione dei bisogni primari rappresenta la condizione necessaria per lasciar emergere quelli di livello superiore.
Mentre i bisogni elementari, una volta soddisfatti, tendono a non riemergere se non dopo un certo periodo di tempo, quelli sociali si ripresentano guidando la persona verso mete sempre più complesse ed ambiziose. Questo aspetto assume particolare rilevanza nel lavoro psicoterapico in quanto consente di spiegare il disagio derivante dal mancato raggiungimento di determinati obiettivi. Inoltre, la sua applicazione in psicoterapia permette di individuare il punto di maggior investimento della persona, quello cioè verso il quale l’individuo tende a dirigere le proprie energie per appagare bisogni di cui non è sempre pienamente consapevole.
Dal punto di vista strutturale, la base della piramide di Maslow è occupata dai bisogni fisiologici. Si tratta di elementi fondamentali per la sopravvivenza della specie, soddisfatti attraverso il sonno, l’alimentazione, il sesso e la respirazione: tutti comportamenti necessari a mantenere l’omeostasi interna, nonché i primi da soddisfare in quanto attivati dall’istinto di autoconservazione. La psicoterapia consente di lavorare non solo su disturbi clinici o derivanti da un’alterata percezione dei propri bisogni, come accade nei sintomi depressivi o associati ai disturbi del comportamento alimentare, ma anche di ripristinare uno stato di benessere attraverso esercizi di respirazione e rilassamento.
Il secondo livello è occupato dai bisogni di sicurezza: in questo caso l’attenzione si sposta dalla dimensione individuale a quella relazionale, includendo dinamiche di attaccamento e accudimento necessarie a garantire alla persona un senso di protezione e serenità, riduzione dell’ansia e percezione di prevedibilità e controllo sugli stimoli esterni. In tale senso il lavoro psicoterapico si focalizza sul piano relazionale, sulle interazioni e sulle specifiche modalità di offerta e richiesta di cura, nonché sui modelli operativi interni e sullo stile di attaccamento che la persona ha interiorizzato nel corso di vita.
Il terzo livello estende la visione precedente a quella gruppale: si passa da dinamiche relazionali di tipo diadico a quelle triadiche, spingendo la persona a soddisfare i propri bisogni legati all’appartenenza ad un gruppo, alla cooperazione e all’identificazione di sé come un membro della società o comunità. Lavorare su tali motivazioni in psicoterapia significa affrontare problematiche connesse con la sfera familiare, ma anche di adottare un approccio sistemico in ambiti diversi e più estesi come quello sociale, gruppale e lavorativo.
Salendo di livello aumenta la complessità dell’ambiente in cui la persona è chiamata a soddisfare i propri obiettivi. Seguono i bisogni di stima e approvazione: mete verso cui l’individuo si dirige a livello sociale e professionale. Il fine ultimo è rappresentato dalla conferma di riconoscimento, da parte di terzi, delle proprie competenze, spingendolo ad attuare performance produttive ed efficaci.
Mentre i bisogni di stima sono fortemente connessi al piano sociale, quelli di autorealizzazione mirano a soddisfare mete ancora più complesse e strutturate, che permettono alla persona di esprimere pienamente il proprio potenziale. I cosiddetti bisogni di autorealizzazione guidano la persona verso mete che, non a caso, rappresentano gli obiettivi principali di molti percorsi psicoterapeutici, aiutandola a tirare fuori le risorse personali e a sfruttare al meglio abilità fisiche, mentali e relazionali. L’obiettivo finale è sfruttare al meglio il proprio potenziale e imparare a percepire le proprie aspettative come in sintonia con pensieri, comportamenti e condizioni ambientali, favorendo l’autonomia individuale e la piena accettazione ed espressione del Sé.
La riproduzione anche parziale è vietata senza previa autorizzazione.
La consulenza online è gratuita.