Dott.ssa Benedetta Mulas
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La personalità narcisistica è caratterizzata da particolari tratti quali la tendenza all’egocentrismo e alla manipolazione dell’altro per ottenere benefici senza preoccuparsi delle conseguenze negative del proprio comportamento, anche nelle relazioni di coppia. Se da un lato tutti noi possediamo tratti narcisistici che ci permettono di salvaguardare la nostra immagine personale, la personalità narcisistica è interamente strutturata in base a tale tendenza, fino ad assumere una rilevanza clinica. Il manuale diagnostico DSM IV identifica tre punti salienti del Disturbo Narcisistico di Personalità: grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia.
Il narcisista può quindi risultare agli occhi altrui come presuntuoso e pieno di sé, poiché tende a esaltare le proprie abilità e parallelamente a svalutare le risorse di chi lo circonda.
La mancanza di empatia si traduce in atteggiamenti finalizzati a raggiungere i propri scopi, senza curarsi dei bisogni dell’altro. Pensieri, emozioni e comportamenti sono mossi da un ideale di superiorità che lo porta a inseguire obiettivi professionali e relazionali ideali, che sovente sfiorano la perfezione. Tuttavia, dietro all’apparente, elevata pienezza di sé, si cela una fragile autostima che in realtà è strettamente correlata al riconoscimento degli altri. Ciò porta il narcisista a ricercare continue conferme legate al giudizio sociale, perché sorretto da una personalità basata su un falso sé che di fatto non ha niente a che vedere con la sua immagine reale. Di conseguenza, ogni critica viene vissuta come un forte attacco alla propria persona, scatenando non di rado episodi di aggressività e vergogna misti a sintomi depressivi, ma può anche sfociare nella tendenza a manipolare e punire l’altro per ristabilire un equilibrio che il narcisista percepisce come necessario alla propria esistenza.
Caratteristiche e dinamiche della relazione con un partner narcisista
La relazione di coppia riflette fortemente queste peculiarità, trasformandosi in un rapporto basato sulla manipolazione dell’altro, che viene visto come inferiore e utile al soddisfacimento dei propri bisogni.
Spesso il narcisista sceglie accuratamente la propria metà secondo bisogni di potere e status sociale che gli regalano benefici di riflesso, motivazioni che spesso vincono sui bisogni affettivi. Ad ogni modo, ciò che accomuna la relazione di coppia è che questa viene utilizzata dal narcisista come un nutrimento emotivo. Il dialogo è spesso basato sullo squilibrio delle parti, nel quale il primo tende a comunicare in modo prolisso ed egocentrico lasciando poco spazio e scarsa attenzione nei confronti dell’altro, di cui tende a screditare ogni pensiero.
La mancanza di interesse reciproco è associata a un atteggiamento ipercritico nei confronti della relazione e del partner: molte sue idee, eventi di vita ed emozioni vengono costantemente svalutati e filtrati, distorcendoli all’interno di un quadro che esalta ogni fattore negativo a discapito di quelli positivi. Fanno eccezione rari momenti di apparente complicità che non fanno altro che aumentare l’insicurezza del partner. Quest’ultimo può arrivare a vivere la relazione come qualcosa di imprevedibile, come un rapporto perennemente in bilico.
In realtà questo tipo di relazione tende a seguire una precisa sequenza, la cosiddetta “danza del narcisista”. La prima fase è definita di idealizzazione o love bombing: rappresenta l’inizio della storia ovvero un momento in cui il narcisista si comporta da vero principe azzurro. Chiamate, messaggi, sorprese inaspettate e continue attenzioni fanno credere al partner di aver trovato il complice perfetto e lo portano ad attaccare un attaccamento profondo basato su un’immagine positiva e rassicurante. Non di rado il narcisista stesso afferma di aver trovato l’anima gemella e vanta una serie di qualità in comune per avvicinarsi all’altro. Dopo averne conquistato amore e fiducia, però, passa alla fase della svalutazione. Gli stessi progetti di vita un tempo sostenuti e validati, diventano improvvisamente oggetto di attacco e screditamento che portano il partner a non sentirsi all’altezza. In realtà queste critiche non sono altro che aspetti di sé che il narcisista proietta sulla vittima nel tentativo di controllarli.
In molti casi in questa fase il narcisista adotta una precisa tecnica manipolatoria chiamata triangolazione: introduce un elemento terzo all’interno della coppia al fine di destabilizzare l’altro e assumerne il controllo. La triangolazione può avvenire attraverso azioni concrete o semplici fantasie, ad esempio attraverso il paragone del partner con ex fidanzate/i dalle qualità eccezionali. Ciò scatena nel partner una serie di emozioni negative associate al vano tentativo di spingerlo/a ad investire ancora di più nel rapporto per sentirsi all’altezza.
La terza e ultima fase è definita di abbandono, che spesso coincide con la chiusura della relazione. In molti casi la fine del rapporto è preceduta da segnali indiretti che sottendono il suo interessamento ad un nuovo partner fin quando non ne scatena la gelosia. A questo punto il partner attuale inizia ad accusare fortemente l’insicurezza generata ma non trova conforto, al contrario il narcisista tenderà ad etichettarlo come possessivo o visionario, alternando questi attacchi al silenzio manipolatorio. Come è facile intuire, la vittima inizierà una fase di auto distruzione in cui emergeranno tutte le vulnerabilità, le stesse che il narcisista detesta vedere in sé stesso e nell’altro. Spesso questa fase è associata a tradimenti con nuove prede con cui inizierà una nuova relazione che seguirà la stessa sequenza, ma quasi sempre la conclusione della relazione è seguita dalla ricattura, ovvero da tentativi di avvicinamento da parte del narcisista che hanno come unico scopo la riconferma del proprio valore.
Caratteristiche del partner
Ovviamente queste caratteristiche influenzano fortemente lo stato d’animo del partner, con il rischio di sviluppare effetti drammatici e sintomi depressivi. Il partner di un narcisista può arrivare a sentirsi svuotato, ad accusare un improvviso calo dell’autostima e a dubitare del suo stesso valore, fino a non riconoscersi più come persona.
Come è facile intuire, spesso sono necessari svariati anni prima di comprendere pienamente la natura del rapporto e la vera identità del narcisista. La domanda costante che si pone la vittima è “con chi sono stata?”, quesito che non fa altro che aumentare il senso di impotenza e insicurezza. Spesso la vittima è una persona con scarsa autostima o con una storia di vita segnata da relazioni basate sullo squilibrio dei ruoli. La sua personalità sovente si struttura attorno all’idea del “fare per valere” e a tendenze perfezionistiche. Questi tratti fanno sì che la persona percepisca il proprio valore solo se validato dall’esterno e rappresenta pertanto un fertile terreno per partner narcisisti.
Come uscire da una relazione con un narcisista: l’importanza della consapevolezza
Fortunatamente è possibile uscire da questo tipo di relazione a patto di sviluppare una piena consapevolezza delle sue dinamiche.
Con l’aiuto di un professionista esperto la vittima può intraprendere un percorso che le permetta di riprendere il controllo della sua vita. Attraverso la psicoterapia il professionista aiuta innanzitutto la persona a perdonarsi, rendendola consapevole dei meccanismi utilizzati e delle dinamiche interne attivate.
Di pari passo entrambi lavoreranno sulla sua storia di vita e affronteranno la paura di riaffrontare nuove relazioni. L’obiettivo è sconfiggere la barriera dell’incredulità e i sintomi depressivi associati alla conclusione della relazione e ripristinare il proprio equilibrio interno assumendo un ruolo attivo. In questo modo la persona si stacca dalla focalizzazione sull’altro per ricominciare a prendersi cura di sé e a riconoscere la propria paura del contatto e la propria responsabilità nelle relazioni passate e presenti, nonché ad acquisire strumenti utili per ostacolare la fase della ricattura.
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