Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

Specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo

 

Dott.ssa Benedetta Mulas

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I principali disturbi della sfera sessuale legati a cause psicologiche: descrizione e trattamento.

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 Le disfunzioni sessuali possono essere lette come la risposta adattiva migliore, che, un soggetto, in un preciso momento della sua vita, ha trovato per risolvere uno specifico problema. Situazioni esistenziali irrisolte, traumi, funzioni del Sè irrigidite, difficoltà di relazione, divieti e ordini ereditati dai vissuti familiari e personali, sono alla base di molti disagi e sofferenze, tanto più nel momento in cui riguardano aspetti così intimi e significativi della persona, come sono quelli affettivi e sessuali. La sessualità, infatti, è luogo di relazione e contatto, misterioso e universale territorio in cui due corpi e due anime si incontrano, contemporaneamente ricevendo e dandosi l’una all’altra. Entrano in questo campo, i temi della fiducia, del contatto, del rapporto col proprio corpo, della capacità di lasciarsi andare, dell’essere “all’altezza”, della capacità di permettersi di prendere o dare ciò di cui si sente il bisogno.

I disturbi sessuali di natura psicologica sono caratterizzati da dinamiche interne, vissuti personali o di relazione che vanno a interferire negativamente sulla possibilità che tale incontro si concluda in maniera gratificante e positiva. Tra esse, possiamo citare: la presenza di “divieti interni” e sensi di colpa che impediscono di lasciarsi andare al piacere, la difficoltà a rilassarsi e abbandonarsi alle sensazioni corporee, la paura di fidarsi dell’altro, il timore del rifiuto e la paura dell’insuccesso (ansia da prestazione), problematiche individuali legate all’ansia, allo stress, al nervosismo, disturbi dell’umore che impediscono le normali dinamiche fisiche e psichiche del contatto sessuale, credenze e falsi miti che si frappongono come barriera a un contatto soddisfacente, fissazioni e schemi cognitivi fissi e disfunzionali.

In sessuologia, il concetto di ciclo di risposta sessuale si riferisce alle diverse fasi che, nell’uomo e nella donna, compongono e costituiscono la reattività e il funzionamento sessuale del soggetto, ovvero i diversi passi tra la nascita del desiderio e la sua soddisfazione. Le quattro fasi si susseguono e, poiché il contatto sia gratificante e completo, sono necessarie l’una all’altra.

La prima fase è quella del Desiderio, che può avere origine psicologica, ossia essere determinata dal pensiero desiderante di avere un contatto col partner, e/o fisica, attraverso stimolazioni che sono caratterizzate appunto da contatti fisici come baci e carezze.

Ad essa segue la fase del Plateu, detta anche dell’Eccitazione, nella quale si verifica il momento massimo dell’eccitazione sessuale psicofisica, gli organi genitali si “modificano” con l’erezione del pene nell’uomo e la dilatazione e lubrificazione della vagina nella donna e si avvertono piacevoli sensazioni corporee e mentali.

La terza fase, quella dell’Orgasmo, costituisce il picco massimo di piacere e di godimento psicofisico e si manifesta con l’eiaculazione nell’uomo e con contrazioni ritmiche della vagina nella donna, insieme a una serie di piacevoli sensazioni fisiche e mentali.

Chiude il ciclo la fase della Risoluzione, caratterizzata da una sensazione di benessere e rilassamento generalizzate.

Le fasi del ciclo di risposta sessuale sono paragonabili al concetto di ciclo di contatto della psicoterapia della Gestalt, che descrive la capacità dell’individuo di rispondere, in maniera flessibile e creativa, ai propri bisogni all’interno del contesto e dell’ambiente in cui vive. Anche nel ciclo di contatto, abbiamo una prima fase di percezione di una sensazione (ad esempio “sento lo stomaco brontolare”), una seconda di consapevolezza in cui si realizza il bisogno (“ho fame”), cui segue la mobilizzazione nella quale si mettono in campo le risorse (“devo mangiare”), l’azione tramite la quale scegliamo l’azione che ci permetterà di soddisfare il bisogno (“mi muovo per mangiare”) e il contatto in cui l’individuo soddisfa in modo pieno la sua necessità (“mangio”) e infine la soddisfazione o post contatto (“mi sento sazio”) e il ritiro ossia la fase di omeostasi in cui il bisogno è stat soddisfatto e l’organismo si apre all’emergere di nuove “figure”. Così come un’interruzione o un blocco in una qualsiasi di tali fasi, porta a una “cattiva salute” o a un malessere, poiché il soggetto si vede costretto a trovare meccanismi di difesa che gli consentano di chiudere il ciclo anche se in modo alterato e distorto, anche un’interruzione o un blocco nel ciclo della risposta sessuale può portare all’emergere e al cronicizzarsi di un sintomo o disfunzione sessuale.

Quando è la prima fase, quella del desiderio, ad essere disturbata o interrotta possono comparire nell’uomo che nella donna, l’avversione sessuale o il desiderio ipoattivo. Il Disturbo da Avversione Sessuale consiste nell’evitamento totale e continuo del contatto sessuale: la persona sperimenta sensazioni di ansia, disgusto o paura nei confronti di un aspetto specifico dell’esperienza sessuale (es: venire a contatto coi genitali del partner) o di qualsiasi stimolo sessuale, inclusi baci o carezze. Nel Disturbo da Desiderio Ipoattivo, si verifica la situazione più comunemente conosciuta come “calo del desiderio”, nel quale la persona non avverte interesse o desiderio nei confronti della sessualità, per cui non la cerca, nella sua totalità o in relazione a uno specifico partner o attività sessuale.

I disturbi che possono nascere in relazione alla seconda fase, ossia quella dell’eccitazione, sono nell’uomo il disturbo dell’erezione e nella donna il disturbo dell’eccitazione. Nel primo caso, il Disturbo dell’erezione maschile o Impotenza, l’uomo sperimenta l’incapacità di mantenere una adeguata erezione necessaria al compimento del rapporto sessuale. Può essere “primario”, nel caso in cui la persona in oggetto non sia mai riuscita a raggiungere una erezione soddisfacente, o secondario, nel caso in cui l’impotenza sia sopraggiunta in seguito. Può manifestarsi sin dal principio del rapporto, oppure  può esserci una buona erezione che svanisce al momento della penetrazione o una erezione che permette la prenotazione ma non riesce ad essere mantenuta. Può comparire in relazione a una specifica persona, il partner, o essere generalizzato a tutte le esperienze sessuali. La masturbazione e le erezioni mattutine non sono compromesse, avvalorando la presenza di cause psicologiche del disturbo in questione. Posto che episodi sporadici possono essere considerati del tutto normali, il disturbo può essere considerato tale quando compromette in maniera significativa la persona e/o la coppia. Il Disturbo da Erezione può essere collegato a ridotte sensazioni di piacere e eccitazione oltre che a sensazioni di paura, ansia rispetto alla prestazione, blocchi psicologici, bassa autostima, paura del fallimento, tensioni e malumori all’interno della coppia, paura del piacere e delle proprie sensazioni ed emozioni, stress.

Il Disturbo dell’Eccitazione nella donna è caratterizzato dall’incapacità di raggiungere un adeguato livello di eccitazione ( e dunque di lubrificazione) che permetta la conclusione del rapporto sessuale. Anche questo, può essere primario (ove non sia mai stata raggiunta l’eccitazione con nessun partner e in nessuna situazione) o secondario (se il problema è sorto in seguito a esperienze precedenti in cui si sia sperimentato un minimo di eccitazione). Può accadere che sia associato al Disturbo dell’Orgasmo, ma accade anche che la donna possa sperimentare la reazione orgasmica anche in assenza di lubrificazione. In generale, si può dire, che le donne che sperimentano tale disturbo non vivano la sessualità come un’esperienza piacevole, ma come un qualcosa di doloroso e angosciante. Anche qui, i vissuti personali, la storia familiare, esperienze traumatiche, conflitti non espressi col partner o col “maschile” in generale, bassa autostima, paura di fidarsi e lasciarsi andare possono stare alla base della comparsa e cronicizzazione di tali difficoltà.

Nella terza fase, quella dell’orgasmo, per la donna troviamo il disturbo dell’anorgasmia o frigidità mentre nell’uomo il disturbo più frequente è quello dell’eiaculazione precoce.

Nell’Anorgasmia, la donna riesce a provare un buon livello di eccitazione e sensazioni piacevoli durante l’atto sessuale, tuttavia non riesce a raggiungere l’orgasmo che risulta appunto inibito. Anche questo disturbo può essere primario, nel caso in cui l’orgasmo non sia mai stato sperimentato, o secondario se la difficoltà è emersa in seguito a precedenti esperienze sessuali soddisfacenti. Anch’esso è ovviamente determinato da componenti psicologiche, che non permettono alla persona di lasciarsi andare completamente al piacere e può essere collegato a blocchi psicologici, sensi di colpa, conflitti e tensioni col partner, stress, esperienze traumatiche precedenti, ipercontrollo, insicurezza, paura del piacere, paura di non essere all’altezza, pensieri eccessivi.

Nell’Eiaculazione precoce, l’uomo non è in grado di modulare e trattenere le proprie sensazioni psicofisiche in modo che anche la donna possa essere soddisfatta. L’eiaculazione può avvenire ancora prima della penetrazione o, durante la penetrazione, ma dopo poche spinte coitali (5/10). La fase dell’eccitamento, nella maggior parte dei casi, non è disturbata. Il disturbo ha origini psicologiche, ove non vengano accertate cause fisiologiche, ed è collegato a una intensa e bloccante ansia da prestazione, insicurezza, stress, paura di perdere il controllo, tensioni e insoddisfazione con la partner, vissuti familiari bloccanti o sensi di colpa introiettati, personalità ipercontrollanti, ansiose, competitive o anche chiuse, introverse e ipersensibili. Il ripresentarsi del disturbo genera un circolo vizioso, in cui l’ansia e la paura di non riuscire aumentano, l’autostima continua a risentirne e il soggetto sperimenta continue e croniche sensazioni di inefficacia e frustrazione, oltre a vivere le difficoltà che il disagio crea all’interno della coppia e nel rapporto col partner (ove ci sia).

Esistono anche i disturbi sessuali collegati al dolore, come il Vaginismo e la Dispareunia.

Il Vaginisimo è caratterizzato dalla contrazione involontaria dei muscoli della vagina non appena entra in contatto con l’organo genitale maschile. La penetrazione può risultare impossibile o causare comunque forte dolore sia fisico che psicologico. E’ definito permanente se tale difficoltà è presente dall’inizio dell’attività sessuale, mentre è acquisito se il disagio è comparso in seguito. Spesso è associato anche a fobia del coito e dell’atto sessuale. La donna può comunque raggiungere l’orgasmo attraverso la stimolazione del clitoride, ma è indubbio che tale disturbo causi un disagio emotivo profondo e intenso e difficoltà relazionali nel rapporto col “maschile” o nei rapporti di coppia col partner.

La Dispareunia, infine, è caratterizzata dalla presenza di dolore, da lieve a molto intenso, durante l’atto sessuale. Anch’essa si definisce acquisita, se comparsa in seguito a esperienze precedenti soddisfacenti. Può essere inoltre generalizzata, se accompagna ogni atto sessuale con qualsiasi partner e in qualsiasi situazione, o situazionale, se legata specificatamente a situazioni particolari. Nella maggior parte dei casi si presenta durante il coito, ma può comparire anche prima dell’atto, e può colpire sia maschi che femmine. Anche questo disturbo causa, ovviamente, grande sofferenza psicologica e tensioni sia interne che relative alle dinamiche di coppia.

Il trattamento dei disturbi sessuali in psicoterapia ha come obiettivo lo svelamento e l’elaborazione delle cause, spesso “antiche”, che stanno alla base di essi, così da permettere all’individuo o alla coppia di mettere in campo le proprie risorse per ripristinare l’equilibrio psicofisica e fare esperienza gratificante e soddisfacente della sessualità. Abbassare il livello di sofferenza, avere corrette informazioni circa la sessualità che scardinino credenze e falsi miti, lavorare sui blocchi psicologici, sui sensi di colpa, sulla paura di lasciarsi andare e sui pensieri disfunzionali, sul senso di Sè e sull’autostima, sulla necessità di affrontare eventuali conflitti e tensioni all’interno della coppia, permette al soggetto di riappropriarsi di un ambito fondamentale della vita dell’essere umano, del diritto al piacere, alla fiducia e all’intimità e della dimensione sessuale come appagante esperienza di fusione con l’Altro da Sè.

Laddove la risposta di dolore produce un rafforzarsi dell’autocoscienza che separa dagli altri,  la risposta del piacere esprime e comporta una diminuzione degli aspetti egoistici. Il piacere va al di là della ristretta prospettiva individuale e nega l’egoismo. Per provare davvero piacere dobbiamo “lasciar andare”, permettere che avvenga ciò che è, permettere al corpo di rispondere   con libertà”.

(Alexander Lowen)

 

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

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